Articolo pubblicato su Gabriele Sergi Personal Trainer.

Qualsiasi percorso di allenamento personalizzato non prescinde da un’alimentazione sana e consapevole.

Se la persona seguita non mantiene questa consapevolezza, il percorso probabilmente non porterà a raggiungere gli obiettivi prefissati nei tempi previsti.

Gabriele Sergi

Chiudete gli occhi…

Provate ora a ricordare l’immagine della tavola che avete preparato l’ultima volta che avete organizzato una cena. Quanti di voi riescono a visualizzarla, proprio come una fotografia? Il colore della tovaglia, la disposizione dei piatti, delle posate, la forma dei bicchieri. Sapete dirmi l’esatta grandezza dei piatti? E qual’era la varietà dei cibi presentati? Vi ricordate anche com’era confezionato il cibo prima di cucinarlo? Quanto era grande la sua confezione?

Forse qualcuno riuscirà a ricordare tutto alla perfezione, ma la maggior parte di voi probabilmente non avrà fatto attenzione a questi particolari, apparentemente insignificanti.

Quante domande inutili, starete pensando… Eh sì, sembrano tutti dettagli insignificanti, che non meritano la nostra attenzione.
Questo perché siamo soliti preoccuparci di altro: il lavoro, la palestra, la spesa, le lavatrici da fare, i vari impegni da gestire e il poco tempo a disposizione per fare tutto.

Ma voglio dirti una cosa, in realtà, non sono poi così insignificanti questi dettagli, come si potrebbe credere, perché la tavola su cui consumiamo il pasto ogni singolo giorno nasconde tantissimi indizi che ci spingono a mangiare più di quanto ne avremmo bisogno.

E noi ne siamo totalmente INCONSAPEVOLI!

Non preoccuparti! Conoscere e individuare questi dettagli, più o meno funzionale, potrebbe diventare un’ottima strategia a nostro favore!

Perciò… VIA LE MANI DAGLI OCCHI
e iniziamo a MANGIARE CON CONSAPEVOLEZZA!

Anche l’occhio vuole la sua parte quando mangiamo, e spesso tende a ingannarci facendoci mangiare più del necessario. La buona educazione, quella tramandata dalle nostre care nonne (la cui preoccupazione principale era sapere se mangiavamo a sufficienza), ci insegna che non si lascia niente nel piatto.

Ma, se il piatto in questione fosse troppo grande?

La confezione grande, così come il piatto o i bicchieri, fa aumentare la quantità di cibo assunto perché fa sembrare la pietanza più piccola. Ma, provate a immaginare un hamburger in un piattino, come quello da dessert, beh la situazione cambierebbe del tutto!

Lo stesso criterio vale per la forma dei bicchieri. Diversi studi dimostrano come le persone tendono a bere di più da bicchieri bassi e larghi, piuttosto che da quelli stretti e lunghi, anche se la quantità di liquido contenuta è la medesima. Poco importa se beviamo dell’acqua, ma se si trattasse di super alcolici?

Tutto questo per spiegarvi quanto la dimensione dei contenitori, dei piatti, dei bicchieri, ma anche delle confezioni stesse degli alimenti, di cui ci serviamo per apparecchiare le nostre tavole o preparare le nostre pietanze possano influenzare fortemente la nostra alimentazione e, a volte, condizionarci a mangiare fino al 20% in più.

Morale della favola:
controllate la vostra tavola o sarà lei a controllare voi!

Lo psicologo si occupa anche di questo!

giuliamasci